[i][b]Anastasia Palli[/b], candidata a consigliere regionale per il PDL, come è nata l'amicizia con la nostra associazione?
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Ho conosciuto la vostra associazione in consiglio di zona e nel tempo ho imparato sempre di più ad apprezzarla e perciò mi sono maggiormente interessata.
In casa mia abbiamo sempre parlato dei gravi problemi che continua a incontrare Israele: il mancato riconoscimento da parte di alcuni paesi, i continui attentati, l'antisemitismo strisciante che é ancora vivo in alcune realtà europee. Mi sono stati spesso illustrati da mia mamma specie dopo il suo viaggio in Israele, viaggio durante il quale ha potuto conoscere meglio la realtà dei bambini che devono andare a scuola protetti da persone armate e la commozione che ha provato visitando Yad Vashem, il museo della Shoah.

[i]Qual è il suo rapporto con il mondo ebraico? quali libri, film o altre esperienze ebraiche l'hanno particolarmente colpita?
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Diversi amici ebrei mi hanno in molte occasioni con la loro testimonianza e racconti del passato fatto rivivere e capire la portata di una tragedia che ha visto il suo apice con i campi di concentramento nazisti. Un orrore che abbiamo il dovere morale di ricordare, senza ambiguità. L'umanità è un valore assoluto, per questo non bisogna fare sconti neppure alla memoria di altre tragedie che qualcuno vorrebbe dimenticare, a partire dai terribili e disumani gulag sovietici.
Penso che la nostra cultura europea si fondi sulle tradizioni e valori giudaico-cristiane cosi com'é importante non dimenticare il percorso filosofico che parte dall'antica Grecia.

[i]C'è una battaglia che sta molto a cuore ad Amici Di Israele: quella relativa alla sinagoga presso l'ottagono nel centro di Milano. Il Comune, nella persona dell'assessore Verga, si rifiuta nei fatti di definire lo status della sinagoga (negando perfino un appuntamento con il Presidente della Comunità Ebraica per discutere della questione) creando così incertezza per il suo futuro. Da presidente della Commissione Cultura della Zona 1 di Milano, come giudica questa deplorevole situazione?
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Sono molto stupita che ad oggi l'assessore Verga non abbia ancora dato un nuovo appuntamento al Presidente Soued, non solo per rispetto alla sua figura, ma anche in considerazione dell'urgenza del problema che va risolto, e cioè il rinnovo della convenzione del comune con il tempio. Lo status
della sinagoga deve essere definito subito (vedi lettera che ho inviato all’assessore Verga).

[i]La presenza dell'Islam in Italia spaventa ancora molti italiani. Qual è secondo lei il giusto approccio?
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L'impegno di ciascuno di noi deve essere quello di lavorare per la pace e la comprensione tra i popoli e le religioni.
Una parte del mondo islamico é disponibile a questo percorso, un'altra parte purtroppo si muove per egemonizzare e prevaricare. Una dimostrazione evidente é come l'Iran anche in questo momento continui a finanziare i gruppi estremisti e terroristi che stanno ad esempio dilaniando la Somalia nel tentativo di farla diventare un territorio base per il terrorismo internazionale.
Credo che sia importante che ci sia uno stato palestinese, ma per arrivare a questo ci vuole il pieno riconoscimento di Israele da parte di tutto il mondo arabo. Non posso dimenticare come per alcuni stati arabi Israele non esiste neppure sulla carta geografica!
Bisogna combattere l'odio e il razzismo senza se e senza ma ed avere il coraggio con molta fermezza di ricordare che cosa Israele rappresenta con la sua esistenza, con la speranza di democrazia e convivenza civile, in tutta la regione.
Per questo, spetta anche a noi in Italia essere molto determinati su questi temi come ha detto in più occasione il Presidente Fini e come ha ricordato ultimamente anche il Presidente Berlusconi.

[i]Cosa la distingue dagli altri candidati, quale pensa possa essere il suo particolare contributo alla politica?
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Sarebbe poco simpatico se mi attribuissi dei meriti in più rispetto ad altri candidati, quello che posso dire é che spesso i programmi elettorali sembrano simili, la differenza la fanno di fatto le persone con la loro determinazione e lealtà verso gli impegni presi.
Dopo 12 anni in consiglio di zona credo di aver dimostrato coerenza e impegno e la mia esperienza nel mondo del lavoro mi ha fatto conoscere le difficoltà che oggi devono affrontare sia i giovani, per trovare un posto, sia i 40-45 anni che rimangono espulsi dal lavoro per la chiusura delle loro aziende. E poi ci sono i problemi che conosco legati alla famiglia: i tempi per essere vicini alle persone più anziane o per poter crescere i propri figli senza abbandonarli davanti alla televisione o a internet.
Quando ho scelto come motto per la mia campagna elettorale "cuore e ragione" ho cercato di sintetizzare proprio due necessità che ha la politica oggi e cioè quella di avere persone che conoscono i problemi, che ragionano sulle scelte da prendere ma che nello stesso tempo sono capaci di provare empatia e cioè d'avere cuore per comprendere che i problemi degli altri sono anche i nostri problemi.

 

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